Problemi adolescenziali. Quali sono i problemi dell’adolescenza? Ecco quali sono e come affrontare i più diffusi problemi che si vivono durante l’adolescenza.
Adolescenza significa “crescere” dal latino adolescere. E’ la fase più delicata e complessa della vita segnata da veloci evoluzioni, cambiamenti e trasformazioni sia fisiche che psicologiche. L’adolescenza è caratterizzata da:
- Conflitti con i genitori e gli adulti
- Trasformazioni fisiche e identitarie
- Domande, incertezze e dubbi. L’adolescenza è il periodo in cui un ragazzo cerca di capire il mondo circostante e se stesso. Si pone domande sul mondo, sull’amore, sulla vita. (Chi sono? Chi sarò? Cosa pensano di me gli altri e cosa si aspettano? Qual è il mio posto nella società? Come posso essere me stesso e allo stesso tempo la persona che vorrebbero i miei genitori, i miei amici? Troverò qualcuno disposto ad amarmi così come sono?)
Questi sono alcuni degli interrogativi che si trova ad affrontare un adolescente in questo periodo che porta al passaggio da bambino ad adulto.
Problemi adolescenziali
I problemi adolescenziali riguardano l’accettazione del proprio corpo, i conflitti interiori, le insicurezze, l’affermazione della propria identità:
- Difficoltà ad accettarsi. Si generano conflitti con l’immagine del proprio corpo, dovuti alla pubertà e alle trasformazioni che comporta. Non ci si riconosce in questo nuovo corpo, lo si sente estraneo e crea disagio.
Un adolescente si osserva, è incuriosito e impaurito.Il corpo diventa un territorio di sperimentazione o un campo di battaglia che genera conflitti così forti da portare a non accettarsi. In adolescenza il malessere può generare disturbi alimentari e eccessiva insicurezza, bassa autostima. - Problemi con il cibo. Alimentazione eccessiva o rifiuto del cibo, problemi con il proprio peso. (il cibo mi aiuta a stare meglio, non riesco a smettere di mangiare, voglio smettere di mangiare per dimagrire, sono grasso/a)
- Difficoltà nel trovare la propria identità e crisi identitaria. (Chi sono? Non so più chi sono, non mi riconosco). L’adolescente perde l’identità di bambino e vive una fase in cui scopre e costruisce la propria unica personalità.
- Difficili relazioni con i coetanei e nell’affermazione di un’identità sociale. L’adolescente vuole sentirsi parte del gruppo ed è importante il senso di appartenenza. (voglio far parte del gruppo, essere accettato e sentirmi uguale agli altri)
- Conflitti con i genitori. I genitori vengono visti come figure che non ascoltano e non comprendono i problemi e bisogni dell’adolescente. (Non mi ascoltano, non mi capiscano, vogliono darmi regole e mi tolgono la libertà, invadono i miei spazi, pensano che sia ancora un bambino)
- Problemi nel riconoscere cosa si vuole e nel decidere il proprio futuro. (Non so cosa voglio fare e che strada prendere?, chi diventerò?)
- Problemi a scuola. (Non sono abbastanza intelligente, non sono capace, non mi importa della scuola e di studiare, non voglio più studiare)
- Disagio nelle relazioni con gli altri o subire diverse forme di bullismo. (Non conto per nessuno, gli altri non mi ascoltano, non mi considerano, non ho amici, sono solo)
- Problemi sentimentali (non gli piaccio, non piaccio a nessuno, nessuno potrebbe amarmi così come sono)
- Pressione dei pari. La pressione dei pari (o pressione sociale) è l’influenza da parte dei pari, che costringe a seguire i propri coetanei cambiando i loro atteggiamenti, valori o comportamenti per conformarsi a quelli del gruppo o dell’individuo influente. L’adolescenza è il momento in cui una persona è più sensibile alla pressione dei coetanei perché i coetanei diventano un’influenza importante. I ragazzi che entrano in questo periodo della vita diventano consapevoli per la prima volta delle altre persone che li circondano e comprendono l’importanza dell’essere accettati. La conformità tra pari nei giovani è più pronunciata rispetto allo stile, al gusto, all’apparenza, all’ideologia e ai valori, La pressione dei pari aumenta la propensione ad assumere comportamenti rischiosi, legati alla droga, al bere, al compiere atti delinquenziali quando questo comportamento riceve l’approvazione nei loro gruppi.
- Disagio con il proprio corpo (sono grasso, non mi piaccio, mi sento a disagio con il mio corpo)
- Bassa autostima. (Non sono abbastanza bella, brava, intelligente. Gli altri sono migliori di me, non sono all’altezza)
- Dubbi sulla propria sessualità e identità di genere. (Sono gay? mi piacciono i ragazzi o le ragazze?)
- Paure, ansia e insicurezze (ho paura di non essere accettato, di essere giudicato, cosa pensano gli altri di me? Piaccio agli altri?)
- Autolesionismo (vorrei morire, vorrei farmi del male, mi taglio, bevo per stare meglio, non mangio perché odio il mio corpo…). Depressione, bassa autostima e ansia possono portare a comportamenti autolesionisti: farsi del male e sfogarsi sul proprio corpo o fare cose che danneggiano se stessi per provare sollievo, come tagliarsi, bere, non mangiare, abuso di alcol, provocarsi bruciature o segni sul corpo.
- Voglia di ribellione e di trasgredire le regole. Nell’adolescenza può nascere la voglia di trasgredire le regole imposte dagli adulti e dalla società e fare cose “vietate” dai genitori come ubriacarsi o fumare, ma anche compiere azioni illegali, soprattutto se si frequentano cattive compagnie che compiono atti di vandalismo o bullismo. Il gruppo che si frequenta influenza molto il comportamento dei ragazzi.
- Aggressività. Ci si arrabbia facilmente e ci si isola rispetto al gruppo dei coetanei perché non si ha voglia di uscire o di stare con gli altri.
- Crisi depressive. (Non ho voglia di uscire di casa, voglio restare solo, mi sento triste, voglio restare chiuso nella mia stanza)
- Isolamento (Voglio stare da solo, non ho voglia di uscire e di stare in mezzo agli altri.)