Come vede l’estate chi è vittima di bullismo
Tempo d’estate, di vacanze, di feste, di mare. Chi è vittima di bullismo ha un rapporto di amore-odio con questa stagione. La ama, l’attende impaziente per tutto l’anno, sopportando l’inferno e pensando alla serenità che respirerà una volta finita la scuola. Il suono della campanella l’avverte come la dolce melodia della libertà, ritrova dentro se stesso la pace che aveva perso. Sorride e non lo faceva da molto, portando con sé quell’allegria che mai aveva sentito così viva. Poi inizia a pensare al mare e una strana ansia lo assale…
Se infatti a tanti la prova costume fa paura, per coloro che vivono il bullismo e vengono derisi per un proprio difetto fisico, questa è una tragedia, che procura ansia e forte insicurezza. Il solo pensiero di stare davanti a sconosciuti e coetanei li fa arrossire e tremare, come se ad essere mostrato non fosse solo il loro corpo, ma anche le proprie ferite, le loro debolezze e la loro stessa fragile anima. Si sentono vulnerabili e nudi, facilmente attaccabili. Avvertono già tutti gli occhi puntati addosso, come riflettori e avranno voglia di nascondersi, inizieranno a vergognarsi di loro stessi.
Odiano sentirsi al centro dell’attenzione e non riescono a sostenere lo sguardo degli altri, perché si sentono continuamente giudicati e derisi, anche da chi non conoscono. Finiranno per non uscire, per passare tutto il giorno davanti al pc, al televisore, o ai videogiochi. Diranno alla loro madre che sono stanchi e che vogliono solo riposarsi, mentre lei li riprenderà e si arrabbierà per la loro pigrizia. Non si tratta di pigrizia, ma di ben altro, di un malessere nascosto e profondo e che troppo spesso rimane coperto dal silenzio.
Chi vive queste violenze perde il proprio equilibrio interiore, non accetta né il proprio modo di essere né il proprio modo di apparire. Ha un rapporto difficile con se stesso e con il proprio corpo, che gli appare estraneo e imperfetto. Le ragazze che sono oggetto di bullismo sono facili vittime anche di altri due mali: l’anoressia e la bulimia. Si vedranno sempre troppo grasse, dei mostri enormi, che tutti guarderanno disgustati e queste convinzioni le porteranno ad allontanarsi non solo dal mare, ma anche dal cibo e dalla vita stessa.
Il ragazzo che è vittima di bullismo si distinguerà dagli altri, perché al ritorno a scuola sarà ancora pallidissimo e non avrà quel colore sulla pelle e sul volto che hanno gli altri. Perché dalla sua vita è sparito il sole. Anche se c’è nel cielo, manca la luce dentro di lui. Si sente spento, anche quando le giornate sono radiose. Il sole non si rifletterà nei suoi occhi, che hanno versato mille lacrime. Anche se fuori c’è una festa, la vita resta vuota.
Il bullismo, per chi lo vive, che sia per un periodo breve o per anni, rappresenterà per sempre la stagione più brutta della sua vita, un periodo buio in cui ci sono solo nuvole e lacrime. Il vero sole che potrà ridar loro forza, speranza e calore è l’amore.