Mi chiamo Vincenzo Vetere e sono stato vittima di bullismo.
La mia storia inizia dall’età di 6 anni, in prima elementare. Ero molto magro, minuto, indifeso e vedendo che i miei compagni non mi volevano nel loro gruppo passavo le mie giornate scolastiche da solo, in disparte. Alle scuole medie, pensavo che la situazione migliorasse, ma non fu cosi, anzi peggiorò; gli insulti che ricevevo alle elementari migrarono alle medie. In questi tre anni ricevetti botte, schiaffi e pugni fuori da scuola, solo perché non avevo le sigarette in tasca, oppure perché rifiutavo la loro richiesta di fumare.
Il bullo è una persona fragile che se la prende con chi sa che non può sorpassarlo.
Nel 2009 iniziai il primo superiore, ero felice e speranzoso; compagni nuovi, nessuno conosceva la mia storia, nessuno sapeva chi ero e cosa avevo subito, potevo iniziare d’accapo. Provai subito a socializzare, mi sforzavo di parlare con gli altri anche se avevo paura delle persone, e soprattutto che potessero ferirmi ancora.
Inizialmente sembrava che andasse tutto liscio, ma qualche mese un ragazzo pluriripetente iniziò a sfogare la sua ira su di noi. Io non avevo il coraggio di rispondere e di controbattere, avevo paura di essere contrastato da lui, ero fragile.
Era diventato tutto un incubo, come alle scuole medie.
E fu cosi che in primo, secondo e terzo superiore le cose peggiorarono ulteriormente: Hanno scoperto che avevo un profilo Facebook, crearono profili falsi maschili e mi inviavano messaggi come: ”Ti amo , ti voglio incontrare”.
Poi a scuola sulle scalinate sentivo urlare : “Vetere è Gay”. La vergogna e il senso di vergogna verso la mia figura aumentava e incomincia ad isolarmi dal Mondo – anche se non era vero che io fossi omosessuale-.
Non parlavo con nessuno, solo con i miei genitori e la mia famiglia, che mi ha sempre detto :”Lascia stare , prima o poi si stancheranno” ma non so perché loro non smettevano mai, anche se ero fiducioso e attendevo quel giorno.
In 4 superiore decisi di diventare rappresentante di classe, la mia voglia di aiutare gli altri cominciava a crescere nel mio animo. Ero felice perché la mia classe iniziava a sostenermi, ma era tutta una falsa: mi tartassavano di messaggi ancora:” Domani c’è una verifica spostala” e invece non era vero. Fu cosi per un anno e io per accontentare tutti, dicevo sempre di si, continuavo ad essere buono. Nessuno mi ascoltava e io mi facevo in quattro per la classe, aggiornavo quotidianamente il gruppo Facebook sui compiti del giorno , e spesso pubblicavo i miei, tutto questo per farmi voler bene.
Dedicavo molto tempo a loro, ma a me non si interessava nessuno. Quando avevo bisogno mi chiudevano la porta in faccia. La scena più umiliante è stata l’ultima assemblea di classe, un ragazzo – il più burbero della classe – si alzò in piedi e grido alla Prof
:“Io non mi sento tutelato e rappresentato di Vetere, non fa nulla in classe e se ne frega di noi” ma non era per niente vero!
La conseguenza di questa frase fu la perdita dei capelli, un alopecia fulminante, dovetti rasarmi i capelli per nascondermi dalla vergogna. La conseguenza a scuola fu disastrosa, altri insulti e altre cicatrici che restavano dentro di me.
Niente aveva più senso.
In quarta entrò di moda Ask.fm , i sito nel quale bisogna rispondere a dei quesiti proposti da anonimi o persone qualsiasi. Ricevetti molti insulti,minacce di morte e insulti a parenti molto stretti .
Dopo Ask.fm entrò di moda i Profili Spotted, pubblicarono molte frasi su di me e la mia famiglia, cosi le mie debolezze e i miei nomignoli diventarono di dominio pubblico..
La quinta superiore fu la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho passato un anno intero senza un compagno di banco, feci la gita di più giorni solo, con due ragazzi che non conoscevo e un Prof. Era anche l’anno della maturità e ho preferito stare da solo. Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua in una classe formata da vari gruppetti e non unita.
L’Associazione è il frutto di molti anni di pressioni e sofferenze. È un’ Associazione contro il bullismo scolastico. Andremo ad aiutare le vittime di bullismo con incontri privati, ma anche tramite Social o di persona. Un’attività che coinvolgerà non solo le vittime, ma anche i bulli stessi, con attività socialmente utili.
Di bullismo si muore oggigiorno, sono stufo di sentire al tg di ragazzi che si suicidano per colpa di persone immorali e insensibili.
Io sono uscito grazie alla mia famiglia, a due cari amici e alla psicologa dell’istituto che piano piano mi hanno fatto sfogare e uscire dai margini che mi hanno portato i bulli. Le cicatrici rimarranno, ancora ho paura di parlare e sono molto timido, ma pian piano queste paure passeranno.
Ora esco, vado in discoteca, frequento bar, pub, mi sto specializzando e sto vivendo nel presente, per recuperare gli anni persi a sopportare decine e decine di persone che non hanno capito nulla dalla vita.
TUTTI I COMMENTI VERRANNO LETTI DAL PROTAGONISTA DELLA TESTIMONIANZA.
Salve, sono il direttore esecutivo del primo festival nazionale dell’educazione che si svolgerà a Viterbo dal 26 giugno al 5 luglio all’interno del noto evento culturale di CAFFEINA. Considerato quanto sta succedendo nelle scuole a proposito di bullismo vorrei invitarti a partecipare al nostro evento come “buona pratica”. Avrai l’opportunità di parlare per circa 20 minuti della tua associazione e di quanto stai facendo. Per il momento devi solo inviarmi un abstract di una pagina alla mia mail. La sezione “buone pratiche” è in programma il 4 e 5 luglio. Al festival parteciperanno i maggiori esperti italiani, il ministro competente e tanti altri. Per ora un caro saluto, sperando di conoscerci di persona. Ulisse Mariani
Gent.mo Vincenzo,
Sono una insegnante di una scuola superiore del centro Italia. Gli studenti della mia scuola (1200 circa) dedicano le loro assemblee mensili, quando ci riescono, a riflessioni giidate sui temi che li riguardano da vicino. Leggendo la tua testimonianza ho immediatamente pensato che sarebbe per loro una importante opportunità conoscerti di persona. Certo è una scuola , una scuola pubblica e non ha fondi è importante tu lo sappia. È una proposta praticabile? Aspetto una risposta e ringrazio in ogni caso. Chapeau per la tua iniziativa.
Antonella Piunti
Ciao Antonella, per lei andrebbe bene un sabato? in quanto l’associazione è impegnata in varie attività. La ringrazio. Vincenzo (contatti anche l’associazione ACBS su Facebook)
questa storia c’è sul nostro libro di antologia