Sono poche le vittime di bullismo che riescono a parlarne con i loro genitori.
Perché una vittima sceglie di tenersi tutto dentro?
1. NON riesce a trovare le parole giuste per parlarne, sente che è una situazione “strana” e non comprende ciò che sta succedendo, non crede che succeda ad altri, pensa che accada solo a lei perché ha qualcosa di sbagliato.
2. Ha paura di non essere creduta o capita. “Non capirebbe mai, non mi crederebbe…”
3. Non vuole essere un “peso”, un motivo di preoccupazione ulteriore per voi. “Mia madre è già preoccupata per il lavoro, le bollette da pagare, non voglio essere io a dargli un’ulteriore delusione e preoccupazione.”
4. Vuole apparire forte ai vostri occhi, nascondendo fragilità e debolezze.
E’ normalissimo per un bambino essere fragile. Non si nasce forte, lo si diventa, affrontando le proprie paure e le difficoltà della vita. E’ umano avere paura, piangere se qualcuno ci fa del male. Essere forte significa avere il coraggio di parlane e di chiedere aiuto.
5. La vittima tende a colpevolizzarsi, a pensare che merita quelle violenze, si convince che c’è qualcosa che davvero non va in lei, e quindi pensa che è giusto così. Pensavo “Sono davvero inutile, hanno ragione, me lo merito!”.
6. La vittima viene minacciata continuamente. “Se parli o racconti a qualcuno le cose non faranno che peggiorare”, mi dicevano con sguardo cattivo. Io ci credevo e temevo che se avessi raccontato a mia madre tutto, quello che già era un incubo si sarebbe trasformato in un inferno, e che me l’avrebbero fatta pagare, picchiandomi o facendo del male a qualcuno a cui tenevo.
7. La vittima non racconta nulla perché vorrebbe farcela da sola. “Quest’anno sarà tutto diverso, riuscirò a tener loro testa e quando si avvicineranno a me saprò come rispondere e farmi valere!”. Invece ogni anno era sempre lo stesso incubo, e io mi scoraggiavo sempre di più, mi sentivo stupida e debole perché non riuscivo a superare tutto da sola.
8. La vittima non parla, perché si vergogna della situazione, sente di essere stupida, perché non riesce a tenere “testa” ai bulli e vede come una sconfitta il dover parlare con gli adulti. “Se lo dico a mia madre, loro avranno vinto, perché ho bisogno di qualcuno più grande per farmi valere, cosa penseranno? Penseranno che sono stupida!”.
Invece di vedere questa soluzione come ultima spiaggia, avrei dovuto pensare
“E’ l’unica soluzione per uscirne, non è una sconfitta, perché darla vinta ai bulli significa rimanere in silenzio. Trovare il coraggio di parlarne e affrontare la situazione, con qualcuno più grande, non significa essere deboli, ma aver fatto un primo passo per uscire dall’incubo. “