C’era una volta una volpe molto furba.
Al suo apparire tutti gli animali del bosco fuggivano,
sapendo quanto fosse crudele e insaziabile,
tanto che alla fine si ritrovò senza più niente da mangiare.
Affamata, la volpe giunse in un vigneto.
Passò di fianco a dei tralci di vite da cui pendevano
grossi grappoli d’uva matura,
che parevano dolci e succosi.
“Uva? Con la fame che ho, meglio che niente…”
si disse la volpe.
Così si alzò sulle zampe posteriori e saltò
con agilità per afferrare un po’ d’uva,
ma non riuscì a raggiungerla.
Allora si allontanò per prendere la rincorsa e provò ancora,
con tutte le sue forze.
Riprovò più e più volte, con ostinazione ma senza alcun successo:
i grappoli d’uva sembravano sempre più lontani.
“Cra! Cra! Cra!” rideva dall’alto di un ramo una cornacchia,
prendendosi gioco di lei.
“Quest’uva è troppo acerba!
Poco importa se non riesco ad afferrarla…
ritornerò quando sarà matura!”
Concluse ad alta voce la volpe,
gonfiando il petto per darsi un contegno,
nonostante la delusione patita e la pancia vuota.
Analisi del testo
Tipologia: favola.
Personaggi: la volpe.
Spiegazione: Al contrario di altre favole o racconti, la volpe non è astuta, bensì incapace di raggiungere un obiettivo che si era prefissata: arrivare all’uva con un salto per sfamarsi. Ancora affamata e frustrata per non essere riuscita ad arrivare all’uva, si allontana dicendo che “non è ancora matura“. Con tale espressione, la volpe vuol far credere che è inutile fare tanti sforzi per un grappolo d’uva acerba; l’unica che probabilmente è riuscita a ingannare è solo se stessa.
Morale: La morale del racconto è che non bisogna disprezzare ciò che non si può ottenere. Questo comportamento della volpe è una tipica abitudine di quelle persone che non riescono ad ammettere di non essere portati per fare un determinato lavoro e, per nascondere le proprie lacune, mentono sapendo di mentire: cambiando discorso, dando la colpa ad altro, spregiandolo. Ad esempio chi vorrebbe vincere ma uscendone alla fine sconfitto nega di aver desiderato la vittoria, oppure disprezza il premio mancato. Da ciò si può trarre l’insegnamento che senza impegno ed umiltà diventa impossibile raggiungere grandi obiettivi nella vita.