Lara Vanni laureata in Giurisprudenza e successivamente si è specializzata nel campo della criminologia, ci spiega cos’è il cyber-bullismo e come possiamo prevenirlo e intervenire se si cade nella rete dei cyber-bulli.
Cos’è il cyber-bullismo?
Cyber-Bullismo o “bullismo on-line”, a differenza del bullismo tradizionale, viene attuato attraverso la rete, sui social network ad esempio, come Facebook o, si è sentito spesso parlare di atti di cyber-bullismo relativo ad ask.fm, il social network in cui è possibile scrivere le domande in forma anonima sulla bacheca degli altri utenti e seguire i propri amici senza che loro lo sappiano.
Diversamente dal bullismo vero e proprio, il cyber-bullismo non comporta una violenza fisica, ma le vittime sono sottoposte a continua violenza psicologica. Il molestatore crede che, attaccando la sua vittima tramite mezzi di questo tipo, possa rimanere nell’anonimato e continuare a divertirsi alle spalle del suo bersaglio: tale anonimato, invece, è illusorio perché ogni tipo di comunicazione elettronica lascia delle tracce, ed è molto semplice risalire alla fonte per gli operatori delle Forze dell’Ordine. Inoltre, non avere profili Facebook, Twitter, Instagram o altri simili, potrebbe risultare, in questi casi, controproducente, non è la soluzione giusta.
Come possiamo difenderci?
Per prima cosa, bisognerebbe non accettare l’amicizia sui social network da persone che non conosciamo o che ci sembrano sospette, anche se abbiamo altre amicizie con loro in comune: prima di accettare, informarsi bene sulla persona, anche se, come è ormai risaputo, non sappiamo mai chi si può nascondere dietro uno schermo. Altre soluzioni da adottare, potrebbero essere, per esempio, cambiare indirizzo di posta elettronica e non frequentare più, o per un po’, siti e chat in cui agisce il cyber-bullo; non fare il gioco del persecutore come supplicarlo di smettere, rispondergli per le rime o mostrarsi arrabbiati perché, a volte, non fa che aumentare il suo interesse. La vittima può inviare un unico messaggio con scritto che i genitori sono stati informati e hanno sporto denuncia alla Polizia. Inoltre, se le cose non cambiano e i fatti continuano a verificarsi, anche dopo aver adottato queste soluzioni, è preferibile contattare realmente la Polizia Postale e delle Comunicazioni o i Carabinieri/Polizia.
Cosa possono fare i genitori di minori che si trovano ad affrontare il mondo di “internet” e possono cadere nella rete dei cyber-bulli?
Il consiglio che viene dato ai genitori da molti esperti appartenenti alle Forze dell’Ordine, è quello di creare un profilo a nome dei figli anche a loro insaputa, in modo da associare foto e nome e controllare direttamente il mondo dei social. Per cercare di evitare questo attacco, è necessario un attento monitoraggio, da parte degli adulti, sull’uso che viene fatto di smarthphone o di computer, di siti internet visitati e di quello che viene scritto nelle varie chat-line, mantenendo, al contempo, un dialogo sempre aperto e sincero. Cerchiamo di evitare quest conseguenze terribili ai nostri ragazzi: cerchiamo di vedere i segnali di disagi sia scolastici che relazionali, e facciamoci, nel caso, aiutare senza vergogna e senza paura in un percorso difficile per loro stessi.