Un sito web per raccogliere le parole più usate da bulli e cyberbulli.
Il cyberbullismo è un fenomeno attuale, molto diffuso tra i giovani e un problema “reale” a cui bisogna dar voce. Generali Italia insieme all’Associazione Informatici senza frontiere, si impegna per sensibilizzare su questo fenomeno, sfruttando il web e la sua presenza sul territorio nazionale.
Cos’è Bullyctionary? Si tratta di un sito web molto facile da navigare e intuitivo. Sulla pagina sono presenti delle lettere dell’alfabeto. Ogni lettera corrisponde ad una storia e ognuno può scegliere una lettera e raccontare un episodio vissuto di bullismo.
Questo sito diventerà un grande dizionario, formato dagli utenti, nel quale saranno via via raccolte le “parole” più frequenti utilizzate nelle attività persecutorie attraverso i social network o la rete in generale.
Grazie anche all’impiego di competenze di psicologi e altri professionisti, questi racconti saranno analizzati al fine di rendere riconoscibili la possibile presenza di episodi di bullismo. Uno strumento molto utile per genitori e ragazzi per poter capire meglio il fenomeno, le sue forme e i suoi segnali. Per poter contrastare il problema bisogna conoscerlo e riconoscerlo per poter intervenire in anticipo.
Se vuoi anche tu raccontare un episodio di bullismo vai su bullyctionary.generali.it
Condividi sui social una frase contro il bullismo o un tuo breve pensiero con l’hashtag #bullyctionary se anche tu vuoi diffondere un messaggio contro ogni forma di cyberbullismo e bullismo.
Le parole possono fare male, diamo valore alle parole
Se si clicca sulla lettera “B”, si legge una storia legata all’insulto “Bugiardo”:
Mio fratello più grande e i suoi amici mi costringevano a dargli dei soldi e poi si divertivano a spintonarmi e a farmi cadere! Un giorno l’ho raccontato al mio compagno di banco e improvvisamente tutti loro hanno iniziato a dirmi “bugiardo! Sei un bugiardo!” Ogni giorno arrivavo a scuola trovandomi questo messaggio sul banco scritto con un pennarello. Un giorno un bidello, amico di papà, ha riportato a casa mio fratello, dei bulli l’avevano picchiato. Adesso mi capisce e non mi spintona più.
Ecco la storia che ho lasciato io sul sito, raccontando quello che ho vissuto
“Brutta. A scuola mi dicevano ogni giorno questa parola. Frequentavo le scuole elementari. Alla fine credevo a questa parola. Per anni me l’hanno ripetuta, gridata e io quando mi specchiavo mi vedevo BRUTTA. E’ stato difficile accettarsi e trasformare la parola brutta anche solo in “carina” o “bella”. Non mi accettavo. Poi è arrivata una persona speciale che ha iniziato a ripetermi ogni giorno che ero BELLA, BELLISSIMA e speciale e pian piano ho iniziato a credere a queste parole. Le parole hanno un peso, possono distruggere, far male, ferire. Ma le parole, se usate bene, possono diventare carezze e cancellare le lacrime. Date peso alle parole
Vai sul sito per sfogliare il dizionario sul bullismo: http://bullyctionary.generali.it/b/bugiardo
Generali prevede anche di promuovere incontri conoscitivi diretti sul territorio attraverso la rete dei propri agenti sul territorio nazionale. Un progetto che ritengo innovativo e utile. Attraverso queste iniziative si può comprendere quanto anche le aziende siano sempre più attente verso la realtà sociale e verso i problemi vissuti dalle famiglie italiane.
Le imprese si fanno portavoce di valori e messaggi importanti, agendo sulla sfera sociale al fine di migliorare la vita delle persone non solo con i loro servizi, ma anche con iniziative ed attività di sensibilizzazione.