Pochi mesi fa era avvenuto un episodio di bullismo che aveva suscitato indignazione e rabbia. A Vercelli, in un istituto alberghiero della città, una ragazza disabile era stata picchiata e umiliata in modo ripetuto nel tempo da alcuni compagni di classe. Le conseguenze di tanta violenza?
Venti giorni di sospensione dall’insegnamento, con lo stipendio dimezzato. E’ questa la sanzione inflitta dalla direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte alla docente. L’insegnante non era intervenuta a difesa di una studentessa disabile, oggetto di bullismo da parte di alcuni compagni. La scena, avvenuta in classe, era stata ripresa con uno smartphone e diffusa sui principali social network, Facebook e WhatsApp.
Sospesi dalle lezioni anche i bulli: A due di loro è stata data una sospensione da marzo e fino alla fine dell’anno scolastico – quindi con bocciatura assicurata, gli altri, invece, sono stati allontanati per soli due mesi.
Le immagini dell’aggressione mostrano anche la professoressa, che appare insensibile al pianto e alle richieste d’aiuto dell’alunna vittima di violenza psicologica e fisica (con calci, pugni ed insulti ripetuti). La donna compare più volte nei 24 secondi della sequenza, immortalata in un atteggiamento che tradisce totale indifferenza verso l’alunna in lacrime, indifesa e sola nel mirino di compagni senza scrupoli che l’hanno trasformata nel bersaglio umano di sputi e percosse, insulti e cattiverie.
Queste conseguenze però sono molto meno gravi, se confrontatate con ciò che ha dovuto subire e sopportare la giovane, vittima sia di violenza che dell’indifferenza di chi avrebbe dovuto proteggerla.