USA – Il sorriso dolce di Jonathan M. Wesener era solo una fragile maschera, che nascondeva un ragazzo di 16 anni vittima di un profondo e nascosto malessere.
La maschera è stata così efficace che nessuno di quelli più vicini a lui sapeva che qualcosa non andava, neanche suoi familiari, dirigenti scolastici, allenatori o gli amici.
Fino al 28 maggio, quando i suoi genitori tornano a casa e trovano la scena che mai avrebbero pensato di vedere; loro figlio si era tolto la vita. Le sue ultime parole sono state registrate su un file che ha lasciato per loro sul suo cellulare.
Nella registrazione Jonathan spiega la sua profonda sofferenza, causata dal bullismo che subiva a scuola da anni, come nello spogliatoio della palestra, fino a fargli prendere l’estrema decisione di uccidersi, dice il padre, Steve Wesener.
“Ci ha aiutato a identificare il motivo. Ha insistito che non era la famiglia, non è stata colpa nostra”. In seguito, i messaggi di testo trovati sul cellulare di Jonathan mostrano chiaramente che era vittima di bullismo. Non voglio che questo accada a un altro bambino. Siamo decisi a fermare tutto questo. Non voglio che un altro genitore viva ciò che ho vissuto”
Circa due anni fa, Jonathan disse al padre che pensava di essere vittima di bullismo a scuola, ma da allora non aveva mai menzionato il problema ancora e mostrava un carattere solare.
“Siamo determinati e non ci fermeremo fino a quando non ci sarà un cambiamento e si attueranno concretamente misure per combattere il bullismo”.