Genova. E‘ stata presa a calci, pugni e morsi, una dodicenne attirata con l’inganno in un parco di Genova. La violenza è stata registrata con un telefonino da una ragazza di 16 anni, con la quale Sara aveva avuto una lite. La giovane “offesa”, ha ingaggiato un’altra ragazza diciassettenne per aggredire la 12enne. Oltre la 16enne che ha filmato tutto, nei guai sono finiti anche 3 diciottenni maschi che erano fra gli spettatori. Sono indagati per i reati di lesioni personali e diffamazione. Nelle ultime ore la polizia ha perquisito le loro abitazioni. L’ipotesi è che abbiano filmato a loro volta la scena: per questo sono stati sequestrati tablet, computer e smartphone, che saranno passati al setaccio alla ricerca di foto o video.
Il pestaggio «lo devono vedere tutti, devi chiedere scusa, lo devi fare davanti a tutti», come intimava la picchiatrice alla 12enne mentre le tirava con forza i capelli e la colpiva con pugni sul volto. E la vittima indifesa piange e chiede scusa. La ragazza è finita al pronto soccorso per le lesioni riportate.
Racconta:«Quando sono arrivata ai giardinetti pensavo di trovare solo lei e invece è spuntata fuori quell’altra, la sua amica, che qui tutti temono. Ho capito di essere nei guai. È stato terribile: non riuscivo nemmeno a parare i colpi. Arrivavano da tutte le parti: calci, pugni, schiaffi. Sono stata pure presa a morsi».
«Sentivo ridere. C’erano diversi ragazzi tutto intorno: pensavo che qualcuno sarebbe intervenuto. Purtroppo non è andata così. Per un tempo che mi è sembrato infinito mi sono trovata in balia di una furia. Completamente indifesa, sola. Sentivo solo dolore. Ero confusa, terrorizzata. Non sapevo proprio che cosa fare per uscire da quella situazione».
«Sinceramente, in quei momenti, non ho capito che qualcuno stesse filmando tutta la scena. Cercavo solo di difendermi. Ho provato a parlare più volte a quella ragazza, mentre mi picchiava. Ma non riuscivo a fermarla. Non riuscivo a fare nulla. È stato un incubo. »
Poi è intervenuto un diciassettenne e il pestaggio, ai giardini, è terminato. Ma non per molto: Sara è stata aggredita anche all’esterno», mentre cercava di allontanarsi e di raggiungere casa.
«Appena quella ha smesso di farmi del male sono scappata. Volevo solo mettermi al sicuro. E abbracciare mia madre. È assurdo: forse avevo esagerato quando avevo litigato con quella ragazza, ma non mi sarei mai aspettata una reazione del genere. Non potevo immaginare che sarei caduta in un agguato». «Sono senza parole – dice una amica della vittima – Le ragazze che hanno organizzato tutto questo conoscono bene Sara. Qui ci conosciamo tutti, come è possibile fare del male a una persona che frequenti da sempre? Che senso ha tutto questo?».
Che senso ha, si chiede anche chi guarda questo video, che mostra una giovane accanirsi, senza motivo su un’altra sua coetanea. Il filmato choc ha fatto il giro del web, indignando gli utenti. Siamo tutti spettatori di queste scene senza poter far nulla. Ma possiamo fare qualcosa quando ci capita di assistere a episodi simili, quando a scuola si vede un compagno insultato, deriso, picchiato… dobbiamo fare qualcosa, contro tanta violenza. Prevenirla, curarla, fermarla, invece che essere solo degli spettatori passivi.
Ho letto che “Non si tratta di bullismo”, ma di “violenza”. Non è così. Il bullismo è questo, è una vera violenza, psicologica che porta alla paura anche di camminare per le strade o di andare a scuola, che può arrivare anche all’aggressione fisica come in questo caso. Il bullismo è violenza, ma ciò che fa più male è l’INDIFFERENZA, di chi osserva senza fare nulla.
voglio esprimere tutta la mia solidarietà a questa ragazza e tanto affetto come mamma di una ragazza che è stat aggredita per fortuna non cosi’ pesantemente .
Mi dispiace tantissimo per tua figlia. E’ davvero triste leggere di questi episodi e mi fa male vedere queste scene, perché ho vissuto anch’io una situazione simile anche se non una violenza così pesante. Sono eventi che ti segnano e che non si dimenticano… Ma ringrazio i miei genitori che mi hanno sempre dato affetto e sostegno, magari ci fossero più genitori così presenti.
Un abbraccio