Mika, nome d’arte di Michael Holbrook Penniman Jr., da giovane frequenta le scuole più prestigiose nella capitale britannica, ma sono anni cupi. Michael cresce dislessico e pieno di paure, anche a causa del bullismo subito dai compagni.
«Da ragazzino ero grassoccio e avevo i capelli lunghi. Per i miei coetanei avevo i fianchi di una donna incinta. E dicevano che ero gay». Ma invece che soccombere sotto quelle vessazioni, il piccolo Michael tira fuori la rabbia.
«Odiavo la scuola e mi veniva il vomito ogni volta che attraversavo il cortile per andare in classe. Dovevo trovare un modo per scappare. Altrimenti avrei fatto una brutta fine». È così che Michael comincia a pensare in note.
«Mia madre capì che un’educazione tradizionale non era adatta a me. E mi ha fatto intraprendere studi musicali.». Piano piano, Michael sboccia.
Il talento è lì, pronto a farsi scoprire. I lineamenti si affinano: addio brutto anatroccolo, benvenuto principe azzurro. Nel 2006 arriva la consacrazione: la discografia internazionale si accorge delle performance di questo ragazzo caricate sul suo profilo su un social network molto più gettonato di Facebook, e lo tira fuori dall’anonimato: è il boom con Grace Kelly, il suo primo singolo.
“La voce di Freddy Mercury in un corpo da ballerino”, titolano i giornali di tutto il mondo. Mika con la sua voce e con la sua personalità, aveva conquistato tantissimi fan in tutto il mondo!
Popular Song, brano tratto dal suo terzo album “The Origin of Love”, cantato con Ariana Grande, è un testo contro il bullismo, proprio all’interno del testo e del video che è racchiuso il messaggio della canzone, un incoraggiamento a coloro che sono vittime di atti di bullismo, a resistere e a ottenere la propria vendetta con il tempo, dimostrando che non è attraverso la prevaricazione che si dimostra la propria grandezza.
Qual è l’arma per combatterlo? “E’ una crudeltà. Credo che bisognerebbe insegnare alla gente la potenza dell’alchimia tra l’individualità e la leggerezza, quest’ultima è una componente fondamentale per la vita. Se si impara questo allora potremo dire di aver conquistato un biglietto per la libertà.”