Gli atti di bullismo avvengono quotidianamente e questo male si diffonde come un virus. Gli atti di violenza coinvolgono bambini e minori e purtroppo sempre più spesso disabili, come dimostrano le molte testimonianze, o ragazzi più timidi e sensibili, che vengono visti come “deboli”.
Si è registrato un ennesimo episodio di bullismo, a Chieri, in provincia di Torino. Un 20enne affetto da un deficit cognitivo congenito è stato umiliato, offeso e picchiato da due ragazzini di 13 e 15 anni. I due baby bulli dovranno rispondere di ingiurie e percosse. Queste violenze sono state ripetute per mesi, il ragazzo è stato più volte vessato in un cortile dove solitamente si ritrovano i ragazzi del posto.
Un’altra vittima è un 14enne di Udine, con problemi alla vista e dal carattere timido, sensibile e riservato. Prende il bus per tornare a casa da scuola, mentre ad un tratto un altro studente gli strappa gli occhiali e gli sferra un pugno colpendogli un occhio. La madre si accorge che qualcosa non va, perché è stranaamente silenzioso e si apparta in un angolo. Vede l’occhio molto gonfio. Con delicatezza l’ha portato a raccontare l’accaduto. L’occhio destro del bambino necessita di un piccolo intervento. Il pugno ha colpito l’altro occhio, il sinistro. Ora è ancora più chiuso in se stesso. Per paura anche di ritorsioni i genitori non hanno denunciato l’accaduto e la scuola non ha preso alcun provvedimento. Il ragazzo che ha sferrato il pugno è stato chiamato dal dirigente, che gli ha fatto una ramanzina, “che non si ripete più”. Poi è tornato in classe. Ho solo detto a mio figlio di evitare il suo compagno violento, di stargli lontano.
A Cagliari in una scuola media un 12enne è stato obbligato a inginocchiarsi davanti a un ragazzino e costretto ad avvicinarsi con il viso ai pantaloni. Una vera e propria umiliazione, compiuto da due coetanei 13enni, mentre tutti intorno guardavano senza intervenire. L‘episodio di violenza è stato ripreso, di nascosto, con un telefono cellulare, da una donna: ha assistito alla scena e dopo aver filmato tutto si è presentata ai carabinieri. Sono così iniziate le indagini che hanno portato alla denuncia per violenza privata dei due ragazzini. L’inchiesta ora è nelle mani della Procura del Tribunale per i minorenni.
Un 16enne è stato arrestato nel bresciano pochi giorni fa perché da tempo aggrediva e minacciava, rapinava un suo compagno. I carabinieri hanno arrestato il 16enne, che adesso non potrà uscire più di casa se non per andare a scuola.
Ma è la scuola molto spesso il luogo in cui si consumano queste violenze,che vengono nascoste da chi le vive e anche da chi ne è spettatore.
Bisognerebbe sensibilizzare i più giovani, coinvolgendo genitori, insegnanti, dirigenti, associazioni… Per educare al rispetto, all’amore, all’uso della rabbia in modo costruttivo e non distruttivo. Prima di tutto si deve però riconoscere il problema, per poterlo affrontare, e non far passare questi episodi come semplici “scherzi”. Questi atti non vanno solo puniti, ma compresi e prevenuti.