Una storia sconvolgente di bullismo maschile e fisico, ma anche di cyber-bullismo.
Ciao. Sono Ciro ho 21 anni e sono stato vittima di bullismo. All’età di 11 anni, quando facevo la scuola media nel mio paese, un ragazzo di nome L. mi prese di mira, umiliandomi in tutti i modo possibili. Insieme ad alcuni suoi amici mi aspettarono davanti a scuola e mi picchiarono in 6, io ero da solo. Per mia fortuna, un genitore di una mia amica intervenne e mi salvò, perché altrimenti, ne sono sicuro, mi avrebbero ammazzato di botte.
Un episodio che mi segnò molto sia fisicamente che mentalmente fu, quando, approfittando dell’assenza dei professori mi chiusero a chiave in una classe vuota. Mi legarono le mani e si tolsero le cinture dai loro jeans e mi frustarono ripetutamente. Ebbi ferite in tutte le parti del corpo. Non parlai a nessuno di quanto accaduto, mi vergognavo. Questi episodi di violenza andarono avanti e mi ritrovai con il polso slogato e lividi. Fu un anno e mezzo di dolore, lacrime e sofferenze. Vi chiederete la preside che faceva? I miei genitori andarono a parlare con la preside e la preside disse loro: “Mi dispiace che debbano perdere l’anno”.
Quando il padre di A., seppe degli atti di violenza che faceva lo ritirò dalla scuola e da allora la mia situazione si calmò e questo ragazzo mi lasciò in pace. In questo periodo mi sono stati molto vicino un mio amico d’infanzia J., la mia famiglia e una ragazza C., di cui m’innamorai. Purtroppo persi la speranza di averla con me, grazie ai loro atti di bullismo perché mostrarono tutta la mia debolezza e lei volevano uomini forti e duri e io purtroppo grazie a quei ragazzi non sono stato né forte e né duro.
All’età di 16 anni, mi fidai di persone sbagliate, che sembravano bravi ragazzi e carissimi amici, però non si mostrarono così. Andai con loro in gita insieme per cinque giorni. Si trasformarono quei giorni in incubo. Tra scherzi stupidi, che riprendevano e pubblicavano su Youtube umiliandomi in continuazione. Tutti quei compagni di classe, che consideravo amici mi umiliarono chiamandomi: “Rifiuto umano”, “Stupido”, “ricchione”. Quando mi diplomai, mi salvai, fu una liberazione. Fu una liberazione perché non subivo più quelle quotidiane umiliazioni ed offese, finì il mio calvario.
Questa è la mia storia di bullismo. E’ stata dura, ma ne sono uscito quasi indenne. Quasi indenne perché comunque, per colpa del bullismo che mi ha mostrato debole, ho perso e non avrò mai la donna che ho sempre amato e questo mi distrugge. Ma la vita continua ed io devo andare avanti. Il peggio è passato.