Il bullismo femminile è ancora un problema molto sottovalutato e ignorato. Ma che cos’è? Conosciamo bene questo tipo di bullismo e le sue gravi conseguenze.
Il bullismo femminile: cos’è?
Il bullismo femminile è sempre più diffuso negli ambienti scolastici di ogni grado e può nascere fin dalla scuola elementare o addirittura dall’asilo. È messo in atto da ragazze, sempre più spesso bambine, che usano una forma di violenza psicologica, sottile e nascosta che può rimanere invisibile per giorni, mesi, anni agli occhi di adulti e genitori.
Bullismo al femminile: Un bullismo psicologico
Il bullismo al femminile è un tipo di bullismo psicologico: molto spesso la stessa vittima non si rende conto di subire una vera e propria violenza. Anche le persone che la circondano non percepiscono i segnali e i sintomi di questo bullismo indiretto. Chi lo vive non ha segni visibili ma interiori. Non si tratta quindi di ferite come quelle lasciate da pugni o schiaffi, in quanto non è un bullismo fisico.
E allora perché è così distruttivo? Lo è perché ad essere calpestata è qualcosa di fondamentale per ogni persona: l’autostima.
Bullismo femminile e maschile: le differenze
Ecco le principali differenze tra bullismo femminile e maschile:
- Il bullismo femminile è sottile. Quello tra ragazze non mira a far male fisicamente, ma all’emarginazione sociale.
- È premeditato. Le bulle architettano veri piani per colpire il bersaglio nei punti più profondi, quelli dove la violenza fisica non può arrivare.
- È una violenza morale. Non si usa la forza fisica ma la furbizia e la cattiveria. Il dolore che provoca è interiore, causato dalla solitudine e dall’emarginazione. Invece i ragazzi bulli dimostrano di essere forti attraverso la forza fisica.
Bullismo Femminile: Caratteristiche
Ecco gli atti del bullismo femminile:
- Pettegolezzi: Le bulle mettono in giro voci cattive (è strana, ha i pidocchi, puzza ecc.)
- Isolamento: si forma un gruppo da cui la vittima viene esclusa. Nessuno deve rivolgerle la parola o essere sua amica.
- Umiliazioni sottili: Appena la vittima entra a scuola avverte che nessuno la vuole, si sente fuori posto. Riceve sguardi maligni, risatine, smorfie, occhiate minacciose, facce disgustate. Al suo passaggio tutte ridono guardandola dall’alto in basso.
- Emarginazione: La vittima di bullismo femminile si sente esclusa. Nessuno si siede vicino alla vittima che viene esclusa da giochi, feste e da ogni attività di gruppo. Nessuno le rivolge la parola. La evitano e la trattano come se fosse “diversa”.
- Perdita delle amicizie: Tutte le ragazze che aveva prima si allontanano per far pare del gruppo.
- “Scherzi” alle spalle, come sputare sulla sua sedia, scriverle bigliettini, rubare le sue cose di nascosto.
- Minacce continue di non dire niente di ciò che accade a scuola altrimenti la pagherà cara.
- Si usano parole bisbigliate. Non si tratta di insulti urlati e diretti, ma sono sussurrati quando è presente o detti alle spalle.
- Sguardi maligni, che trasmettono messaggi indiretti: derisione, minacce, avvertimenti.
- Fanno sorrisetti, risatine e smorfie: si tratta di sorrisi maligni, risatine e smorfie con lo scopo di intimidire e creare disagio.
- Tutti ignorano o allontanano la vittima quando si avvicina.
Bullismo femminile: Chi è la bulla?
Chi mette in atto il bullismo femminile è una ragazzina apparentemente forte, che riesce ad influenzare gli altri. Veste i panni di una leader: detta le regole e tutti le seguono per far parte dal gruppo. La bulla è temuta dagli altri che preferiscono schierarsi dalla sua parte per non avere problemi.
Al di fuori viene vista come una ragazza vivace, irrequieta o al contrario può essere una ragazzina tranquilla, apparentemente innocua, brava a scuola. Quindi è ancora più difficile in questo caso dimostrare come una ragazza così riesca ad avere un comportamento cattivo. Non è raro che la bulla sia anche la preferita dai professori.
La bulla è una ragazza dal doppio volto, porta una maschera e attua una strategia subdola: si comporta bene, finge con chi è all’esterno del gruppo (professori, adulti ecc.) così che nessuno possa dubitare di lei.
Recenti studi hanno dimostrato che il bullismo femminile deve essere paragonato a tutti gli effetti ai maltrattamenti psicologici infantili e ha le stesse gravi conseguenze. In Italia è in crescita soprattutto tra i giovanissimi, dove 1 bullo su 3 è una ragazza.
Le bulle riescono ad individuare il punto debole della vittima e premono su questi tasti, si insidiano nella sua mente. Viene distrutta l’autostima. La sua visione di sé stessa e del mondo viene distorta: si sente sola al mondo e pensa di non avere nessuno. Si convince di essere sbagliata, diversa. Incolpa se stessa e pensa che sia “normale” quello che vive, perché è lei ad avere qualcosa di strano.
Ecco in breve le conseguenze del bullismo femminile:
- Perdita di autostima e crescente insicurezza
- Attacchi d’ansia e di panico
- Irascibilità e sbalzi d’umore (crisi di pianto-rabbia…)
- Paure immotivate ed emotività eccessiva
- Depressione e stress
- Disturbi alimentari, perdita di appetito
- Disturbi del sonno e incubi
- Perdita di interesse nella scuola e paura di andarci
- Comportamenti autolesionisti fisici o mentali (scagliare pensieri di odio verso se stessi e ripetersi “sono inutile”, “sono brutta” ecc..)
- Pensieri legati al suicidio (“Se non ci fossi gli altri starebbero meglio”, “nessuno si accorgerebbe della mia assenza”)
- Auto-esclusione e chiusura in se stessi
- Flashback e incubi continui
Bullismo al Femminile: Conseguenze a lungo termine
Il bullismo femminile provoca anche delle conseguenze a distanza di tempo. Nell’età adulta chi ha subito bullismo avrà:
- Difficoltà di farsi amici e di legarsi a qualcuno
- Timore continuo del giudizio degli altri
- Paura di esprimere le proprie idee
- Tendenza a nascondersi ed isolarsi
- Insicurezza cronica che sfocia in fobia sociale
- Pessimismo sul proprio futuro e visione negativa della vita e di se stessi (“non ce la farò”, “non troverò nessuno che mi ama”, “non avrò mai un futuro come tutti gli altri”)
- Sentirsi sempre inferiore e pensare che tutti siano migliori
- Ansia e depressione
- Pensieri autodistruttivi e negativi (“sono una fallita”, “sono una buona nulla” ecc.)
- Non accettare la propria immagine, problemi alimentari.
- Minore qualità della vita: fallimenti amorosi, lavorativi e scolastici.
BULLISMO FEMMINILE: RICONOSCERLO (Per i genitori)
Il lato peggiore del bullismo al femminile è il suo carattere indiretto: si maschera bene ed è invisibile all’esterno. Il fenomeno del bullismo femminile è ancora poco considerato e si ignorano le sue gravi conseguenze.
La bulla agisce in maniera subdola, facendo leva sulla parte psicologica della vittima. Sia per i genitori che per gli insegnanti è difficile riuscire ad individuarlo, e dall’altro per la vittima è incapace di dimostrare ciò che accade, perché non ci sono segni visibili e “prove”.
Si possono riconoscere una serie di segnali per capire se una figlia è vittima di bullismo femminile:
- Dice sempre di stare male per non andare a scuola
- Ha mal di pancia o mal di testa spesso
- E’ silenziosa, taciturna, ma allo stesso tempo sembra nervosa
- Si chiude spesso nella sua camera senza uscire
- Sembra depressa e infelice
- Non parla mai al telefono con nessun’amica e non riceve amiche a casa
- Non viene invitata alle feste e non invita nessun compagno alle sue
- Si trascura e presta poca attenzione all’aspetto fisico
- Mancanza di appetito, perdita di peso
- Salta la scuola e dice spesso di stare male per non andarci
- Comincia a prendere brutti voti e c’è un calo drastico del rendimento scolastico
Leggi le TESTIMONIANZE DI BULLISMO FEMMINILE