Gli atti di bullismo sono quegli atti in cui sono coinvolti ragazzi, adolescenti a scuola ma anche in altri ambienti esterni (parchi, palestre ecc). Sono vere e proprie violenze, messe in atto da un bullo/a o da un gruppo nei confronti di un coetaneo. Gli atti di bullismo sono continuati nel tempo e si verificano ogni giorno, per mesi o addirittura anni. Vediamo quali sono le caratteristiche degli atti di bullismo e come si distinguono.
Atti di bullismo caratteristiche:
Gli atti di bullismo si differenziano dagli scherzi o dai normali litigi tra ragazzi per alcune caratteristiche particolari: Gli atti sono intenzionali, cioè il bullo ha lo scopo di fare del male o offendere la vittima. Esempio -> un bullo ti insulta senza motivo e ride quando vede che ti ha fatto male.
Gli atti sono ripetuti nel tempo e continui. Es. una battuta detta per scherzare tra amici viene fatta una volta sola. Nel bullismo ogni giorno a scuola c’è qualcuno che ti esclude oppure ti prende in giro per farti stare male.
Gli atti di bullismo sono diversi dai litigi perché nei litigi c’è sempre una persona singola che litiga o discute con un’altra. Nel bullismo invece la vittima si trova contro non solo il bullo ma anche il gruppo (la classe).
La vittima degli atti di bullismo non riesce a difendersi, perché si trova in posizione di svantaggio fisico e numerico. Inoltre si sente: sola, esclusa e senza alcun sostegno. Viene isolata, presa di mira e non sa come far fronte a questa situazione. Finisce in una spirale di tristezza, isolamento e si colpevolizza. Nel bullismo chi è preso di mira soffre, sta male per ciò che subisce e non riesce a parlare perché si sente minacciato: ha paura di ritorsioni, vendette e si sente sotto ricatto, prova un senso di impotenza.
Diversi atti di bullismo
Gli atti di bullismo si possono definire come: Atti di intimidazione, violenza fisica o psicologica messi in atto da qualcuno (bullo) e da un gruppo, nei confronti di un coetaneo (la vittima), in modo ripetuto nel tempo (settimane, mesi) con l’intenzione di fargli del male. Si possono distinguere atti di bullismo diretti (con contatto diretto tra la vittima e il bullo come):
Gli atti di bullismo fisico: Questi atti consistono non solo in aggressioni violente come calci, pugni ma anche con atti fisici più “lievi” come pizzicotti, spinte e maltrattamento o furto di oggetti come ad esempio nascondere lo zaino o pestarlo.
Gli atti di bullismo verbale: minacce, offese, insulti, prese in giro in modo continuo e senza motivo.
Vi sono altri atti di bullismo indiretti e si parla quindi di bullismo psicologico. Non c’è contatto fisico tra il bullo e la vittima. Questo tipo di bullismo è diffuso tra le ragazze. La vittima viene esclusa intenzionalmente dal gruppo e se tenta di avvicinarsi queste si allontanano. Nel bullismo psicologico si usano sguardi, smorfie, risatine, bisbigli alle spalle, risatine. La vittima viene esclusa dalle uscite, dalle gite, dai giochi di squadra e si ritrova sola senza alcun compagno o amico. Stai scrivendo un tema? Leggi anche: TEMI SUL BULLISMO.
Atti di bullismo storie
Ecco alcune storie vere sugli atti di bullismo subiti a scuola. Se cerchi altre storie vai a testimonianze di bullismo.
Atti di bullismo psicologico: In classe erano quasi tutte ragazze e una di loro era aggressiva, prepotente. Aveva una grande influenza sulle altre. Tutte la temevano ma allo stesso tempo volevano esserle amiche. Lei forte del suo potere e della sua influenza in classe, creò un suo gruppo da cui ero esclusa perché ero io il loro bersaglio. Mi facevano male con l’indifferenza: mi ignoravano, nessuno mi parlava, salutava o sedeva vicino a me. Appena entravo in classe sentivo che mi guardavano dall’alto in basso. Bisbigli, risatine, sguardi schifati, cattivi, divertiti mi ferivano quanto uno schiaffo o un pugno. Mi sentivo uno schifo, una nullità. La bulla allontanò tutti gli altri da me, anche la mia migliore amica. Tutti accettavano questa situazione e anzi, diventarono complici, perché non solo non facevano nulla per difendermi ma mi prendevano anche in giro per sentirsi parte di quel gruppo e dalla parte dei più “forti”.
Le loro occhiate, risatine mi facevano sentire a disagio. Continuavano a passarsi bigliettini, a dirsi cose all’orecchio e ad allontanarsi se cercavo di avvicinarmi, dicendomi che non facevo parte del gruppo. Alle gite ero sola, anche durante le ore di educazione fisica venivo messa in panchina. Mi sentivo invisibile e se fossi scomparsa nessuno se ne sarebbe accorto. Nessuno si accorgeva di nulla ma quei piccoli gesti nascosti ripetuti quotidianamente hanno lasciato una ferita grande dentro di me.
Atti di bullismo fisico: Ogni giorno a scuola rubavano le mie cose. Mi ritrovavo il diario strappato, i quaderni gettati nell’immondizia insieme all’astuccio. Nascondevano lo zaino in posti nascosti o nell’immondizia, me lo pestavano e maltrattavano. Quando uscivamo mi spingevano, strattonavano e mi aspettavano all’uscita per intimorirmi. Mi sbarravano la strada in gruppo e mi spingevano, strattonavano e umiliavano davanti a tutti. Era orribile. Non riuscivo a reagire perché era tutta la classe contro di me e nessuno prendeva le mie difese.
Atti di bullismo verbale: Ogni giorno entravo in classe e tutti mi insultavano dicendo “ma come ti sei vestita?”, come fai a guardarti allo specchio senza romperlo?”, “Sei un cesso”, “fai schifo”, “non hai amici, non fai parte del gruppo”, “sei noiosa”. O commenti sul mio modo di vestire come “dove hai preso quella maglia? Mi piace troppo!” in senso ironico e ridacchiando tra loro. Mi minacciavano di non dire nulla ai miei genitori. “Se racconti qualcosa sarà ancora peggio, te la faremo pagare!”. Così io stavo zitta perché ero intimorita dalle loro minacce.
Le parole facevano male come pugni, schiaffi. Il dolore non passava mai, anzi bruciavano sempre più dentro di me insieme alle lacrime. Le parole lasciano ferite e cicatrici nel tempo. Ancora ricordo tutti i loro insulti. Iniziai a credere che avessero ragione. Iniziai ad odiare me stessa!.
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